Presepi arroccati nelle montagne dove i turisti diventano pellegrini. Vette sul mare, castelli e città barocche che hanno fatto da suggestivi set per il cinema. La Sicilia riscopre i suoi piccoli centri tra trekking e streaming travel.

Sono piccoli e già grandi. Arroccati nelle montagne o incastonati in paesaggi selvaggi e impervi. Culla di leggende siciliane e tradizioni antiche, valorizzate dal turismo rurale ed esperienziale, e monumenti “in scala” dell’arte medievale e barocca. Scalano le classifiche internazionali e fanno gola agli stranieri, che negli ultimi anni hanno pensato bene di investire nel loro ripopolamento urbano: sono i borghi di Sicilia, oggi sempre di più meta di camminatori di ogni Paese, cui si affiancano i nuovi turisti a caccia dei luoghi dei set cinematografici. E la Sicilia non scontenta. Ecco alcuni dei borghi siciliani più belli da visitare almeno una volta.

Uno scorcio del centro storico di Scicli

C’è Scicli, set del Commissario Montalbano, una delle città della Val di Noto inserite tra i Patrimoni Unesco, proprio per la sua bellezza e il suo valore storico-architettonico. E ancora Fiumefreddo di Sicilia che col suo castello degli Schiavi, set de “Il Padrino”, ha incantato persino il cestista campione del mondo Magic Johnson. Poi Siracusa, location scelta da Madonna per il suo compleanno, e i borghi del trapanese, da Erice a Macari, set del crimine per il commissario Lamanna, personaggio nato dalla penna di Gaetano Savatteri. Andare per borghi è un viaggio nella storia di paesaggi dagli scenari unici, che incrociano le tendenze del nuovo turismo, sempre più alla ricerca di esperienze immersive nella natura, nelle tradizioni e nel cuore intimo dei luoghi. 

Borghi di Sicilia: dove la natura regna

Camminare per borghi è una pratica che unisce al benessere fisico di una passeggiata in natura il sapore della tradizione. L’ultimo dei sentieri siciliani, crocevia dei piccoli comuni dell’entroterra, è la Via Fabaria-Cammino Ibleo, il più a Sud d’Italia che verrà inaugurato nel 2023 con servizi, indicazioni e stazioni per i camminatori. È la nuova Via Francigena compresa tra i territori di Gela e Paternò, un percorso a piedi per scoprire il Barocco ibleo. I Monti Iblei in versione invernale, un po’ intimista, tra il verde dei pascoli dell’altopiano e le spiagge deserte, si mischiano alla bellezza di piccoli borghi come Monterosso Almo, Scicli o Ispica. Risalendo a Nord direzione Taormina, una scarpinata da Porta Catania su per il sentiero gradinato riporta all’antico “Sentiero dei Saraceni”, itinerario che ripercorre le orme degli arabi che conquistarono Taormina. La meta è il borgo medievale di Castelmola, con il suo panorama sulla costa ionica siciliana. Per immaginare il mare d’inverno. 

Sempre lungo i monti Sicani c’è Sant’Angelo Muxaro, piccolo centro abitato del comprensorio provinciale di Agrigento, che si erge su una collina a 335 metri sul livello del mare. Lì la guida Pierfilippo Spoto ha sperimentato per primo il trekking esperienziale: percorsi in natura che dopo avere attraversato le criniere dei Monti Sicani portano i camminatori a casa dei residenti, per degustare prodotti tipici e cucine locali. Sono soprattutto gli americani a chiedere percorsi personalizzati tra borghi e natura. Tra i più belli, il sentiero Agrigento- Prizzi, che dai borghi di Santa Elisabetta e San Biagio Platani passa da Bivona fino a Santo Stefano Quisquina. Un evergreen è la Via Francigena della Montagna sulla Palermo-Messina per immergersi tra i borghi delle Madonie, dagli Agrifogli giganti di piano Sempria vicino Pollina, fino ai Nebrodi coi suoi borghi, sopra l’Etna. Poi ancora la trasversale sicana da Castronovo a Burgio: un sentiero che dai colli nudi della media valle del Fiume Platani sale in alto e attraversa la cresta più alta dei Monti Sicani. E sempre sui Sicani è già in piano un progetto di itinerari personalizzati che collegheranno 29 borghi sicani, per escursioni che attraversano il cuore dell’Isola. Il progetto “Sicani AppeDi”, ideato e disegnato dallo stesso Spoto e finanziato dal distretto rurale Gal Sicani, prevede anche la realizzazione di un’app con informazioni turistiche, indicazioni e prenotazione di prodotti tipici con spedizioni fino a casa. 

Panorama di Alcara Li Fusi, Messina

La natura si erge a custode dei piccoli borghi. Poco battute, ma affascinanti ed evocative sono le Rocche del Crasto, imponenti formazioni rocciose a guardia dei comuni di Longi, San Marco d’Alunzio e Alcara Li Fusi, che è possibile raggiungere con tre itinerari escursionistici segnati dal Parco dei Nebrodi: camminate tutte di circa due ore, equipaggiati di scarpe comode, binocolo e voglia di sorprese.

Alla scoperta dei borghi con viste mozzafiato

Ci sono poi i borghi in vetta: due fra tutti, Gangi ed Erice. Acclamato come uno dei borghi più belli d'Italia, nel 2014, il paesino di Gangi si snoda sulla cima di una rigogliosa collina da cui lo sguardo si perde nella natura, con il profilo dell'Etna alle sue spalle. E per gli appassionati dei cammini, la salita al Castello dei Ventimiglia è doverosa: un cammino che attraversa i margini del centro abitato e offre una vista incredibile sulla vallata circostante, affacciandovisi dall'alto di un profondo dirupo. Arrampicato sulla vetta dell'omonimo monte, il borgo di Erice, invece,  gode di una vista mozzafiato sul mare e sulle dolci colline circostanti. Il paesino era conosciuto anticamente come la città delle 100 chiese. Imperdibile è il Castello di Venere. Mentre dopo un lungo trekking, i pellegrini che passeggiano tra le vie, si fermano al profumo delle “genovesi”, dolci tipici ericini cucinati da tutti i forni del borgo.

Itinerari da scoprire tra vette e arte urbana

I borghi parlano anche tante lingue. A Sambuca di Sicilia e Mussomeli, le comunità di americani, australiani, tedeschi e belgi, che hanno acquistato casa a 1 euro, ormai sono diventati “residenti acquisiti”. A Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, anche il blogger e campaigner australiano Danny McCubbin fa lo chef solidale per le famiglie in difficoltà. Due anni fa ha deciso di acquistare una casa a 1 euro a Sant’Enrico, quartiere tra i più antichi di Mussomeli, dando vita al progetto “The Good Kitchen”, una cucina sociale per famiglie in difficoltà, dove a cucinare e trasportare il cibo nelle case dei residenti insieme a lui sono giovani volontari. 

Facciata con murale di benvenuto al Farm Cultural Park, Favara

E infine, nella lista dei borghi più belli non potevano mancare Castiglione di Sicilia, con le sue piccole chiesette antiche, disseminate sul suo territorio al Cannizzu, una torre di guardia che si affaccia nel vuoto al di sopra di alcune grotte dalla vista mozzafiato; e Modica, capolavoro del barocco siciliano, Marzamemi, piccolo villaggio di pescatori e Favara, piccolo centro, in provincia di Agrigento, simbolo di rinascita grazie al progetto di riqualificazione d’arte urbana “Farm Cultural Park”, che ha trasformato le casette abbandonate del piccolo borgo in botteghe, sale espositive e percorsi d’arte contemporanei en plein air dove regna la street art.

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