La filosofia di Freud mi è rimasta in testa, specialmente la parte in cui diceva che è possibile evitare isterismi prevenendo l'insorgere di determinate pulsioni, così ho pensato che una soluzione sono i controventi dissipativi isteretici, per azzardare un gioco di parole.

Mi è venuto in mente di riprendere questa sua teoria applicandola però… all'Edilizia: ti chiederai cosa c'entra ma posso dirti che allo stesso modo con cui si agisce con le persone, si può agire con le strutture: possiamo evitare edifici "isterici" prevenendo l'insorgere di danni dovuti a una pulsione della terra non controllabile, che nella vita potrebbe essere una situazione di angoscia: un terremoto. Come? Applicando i dissipatori isteretici, che aiutano a migliorare le prestazioni sismiche degli edifici esistenti a telaio.

Parlando di sistemi di dissipazione di energia utilizzati per il miglioramento sismico degli edifici, tra i più importanti abbiamo quelli basati su meccanismi dissipativi con risposta scarsamente influenzata dalla velocità. Vediamone insieme gli aspetti generali.

Dissipatori isteretici di energia sismica

Cosa sono i dissipatori isteretici? Detti anche sismici e che ritroviamo spesso come controventi dissipativi isteretici, sono quei dispositivi con capacità dissipative riconducibili a un meccanismo elementare non lineare di tipo attritivo, che può essere schematizzato mediante un sistema inizialmente rigido che si deforma solo quando raggiunge un livello di soglia della forza applicata, come puoi vedere dalla seguente immagine: dissipatori isteretici In maniera simile al dissipatore viscoso, anche quello isteretico è un sistema puramente dissipativo, nel senso che tutto il lavoro fatto all'esterno viene trasformato in energia dissipata. L'effettiva forza trasmessa dipende dal materiale utilizzato, dalle caratteristiche superficiali delle parti a contatto e dalla forza di coazione normale al piano di scorrimento. Ciò a cui si deve prestare particolare attenzione è la conservazione delle sue caratteristiche nel tempo, che dovrebbe essere valutata attentamente e verificata sulla base di un piano di manutenzione dell'edificio adeguato.

Durante la fase progettuale dovresti inoltre stare attento alla dipendenza del coefficiente di attrito dalla velocità del moto relativo tra le superfici. La schematizzazione rigido-plastica prima proposta è utile sotto l'aspetto concettuale ma può non essere adeguata nello studio della risposta sismica perché il coefficiente di attrito statico che determina la forza di soglia associata all'inizio dello scorrimento è solitamente superiore alla forza di attrito che si manifesta durante il moto.

La scelta migliore del modello da usare rimane nelle mani del progettista che procederà in base alla rilevanza del fenomeno osservata nelle prove di qualifica. Come sempre, occorre un po' di studio: non so se ci hai dato già un occhiata ma l'ultimo testo della collana Promozione Acciaio esplica al meglio i dissipatori isteretici, offrendo anche dettagli su comportamento costitutivo e parametri caratteristici per le analisi strutturali e per finire l'influenza che hanno sulla risposta dinamica di un sistema elastico a un grado di libertà.

Di cose da imparare ce n'è davvero tante... più lo sfoglio e più me ne accorgo. Ma una cosa è sicura: io non ho bisongo di un dissipatore di energia, sono la ragazza più tranquilla che io conosca.

Alla prossima!

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