Ospitiamo sul nostro Magazine un'autrice e interprete siciliana ironica e brillante, Sofia Muscato, con la quale abbiamo fatto una chiacchierata per parlare dei temi più caldi del momento: il caro bollette, le disgrazie quotidiane (a dire il vero, queste ultime, un evergreen) e tutti i cambiamenti che abbiamo dovuto subire dopo il Covid19. Buona lettura.

Tra caro bollette, gestione dei risparmi e altri fatti di attualità, il tuo hashtag #sortebuttana è nato per gioco su Facebook. Eppure unisce generazioni attorno a un sano humor e una frizzante filosofia quotidiana che prende in giro le brutte sorti e i cattivi eventi. E trasformare così il brutto in un sorriso.

Redazione: Ma ci si riesce sempre?

Sofia Muscato: Impossibile. Ma almeno ci si prova.

Redazione: Nel tuo ultimo post ironizzi persino sul caro energia.

Sofia Muscato: Sì. Ma ogni post parte sempre dalla mia realtà quotidiana. Ormai si va a candele per affrontare la crisi energetica. E allora, ho pensato: “compriamo candele su Amazon”. Peccato che non ho prestato attenzione alla misura. E mi sono arrivate a casa questa mattina oltre mille candele grandi quanto tappi per le orecchie. Mi volevo sparare, perché ne ho prese una quantità industriale. Adesso se qualcuno ha bisogno di candeline per la torta, sa dove cercare.

Redazione: La vita privata che passa sui social media. Non pensi che i social siano spesso una ghigliottina?

Sofia Muscato: I social sono da sempre stati per me uno strumento di condivisione di pensieri più o meno seri. Una sorta di diario quotidiano, dove dico esattamente quello che penso nel momento in cui lo penso. I social sono l’evoluzione del curtigghiu, sono le persiane del paese 2.0., con la differenza che stavolta sono gli altri a decidere cosa possono o vogliono mostrare di sé e cosa no. Io personalmente ne ho fatto uno strumento non totalizzante, perché se è vero che i social sono una vetrina – e io devo tutto a Facebook, la gente mi ha conosciuta lì – no sono una vetrina olandese.

Redazione: I social sono spesso uno sfogatoio, non trovi?

Sofia Muscato: Sì e di lamentele, anche. Soprattutto se il tema è la politica. Per questo evito di trattarne. 

Redazione: Meglio Seneca e Platone

Sofia Muscato: Senza dubbio. Quando porto nelle scuole, i dialoghi platonici, riletti a modo mio, credo di fare più politica dei politici che twittano. Si fa formazione attraverso il pensiero filosofico, la riflessione sulle parole, e non con una frase gettata su Facebook.

Redazione: E la pandemia? Ha avuto effetti sull’approccio ai social media, secondo te?

Sofia Muscato: I social sono stati un collante durante la pandemia, è indubbio. È proprio durante la pandemia che ho deciso di scrivere il mio libro – “La felicità contromano” (Dario Flaccovio) – quasi a volere riordinare i miei pensieri sparsi in rete. Nel momento in cui viene meno il contatto umano, lo si ricerca sotto altre forme, anche con un video o un post condiviso. Beh, poi i social per alcuni sono un arcobaleno senza precedenti, per altri un coriandolo sparato a Carnevale. Dipende sempre da come utilizzi i social: l’approccio fa sempre la differenza nelle cose. 

Redazione: Tu lavori nel campo del teatro, settore colpito dalla pandemia, molto più degli altri. 

Sofia Muscato: Sì. Diciamo che il mondo del teatro si sta rialzando a poco a poco. Ma non è facile. Pochi hanno parlato della vera difficoltà di noi attori, durante gli stop and go conseguenti ai lockdown, che ricominciavamo a salire sul palco, capendo che qualcosa era cambiato. Non potrò mai dimenticare, il mio primo spettacolo davanti a un pubblico con addosso la mascherina. Ero impaurita. L’anfiteatro sembrava pieno di tanti banditi con me al centro. E per noi comici è stato ancora più difficile entrare in empatia col pubblico: noi che stimoliamo la risata, se non sentiamo, non vediamo il pubblico, non capiamo se siamo soli o insieme a loro.

Redazione: Progetti in corso?

Sofia Muscato: Sto chiudendo una versione ironica in rime in siciliano de “L’Inferno” della Commedia di Dante. Una bella impresa che dovrà cercare padri sulla scena, nella speranza che venga adottato da più e più. La vera sfida è il tempo che questo testo impone: un’ora e mezza per scendere nell’Ade di Dante e rivisitarlo attraverso la lingua e il pensiero siciliano. 

Ringraziamo Sofia Muscato per questa bella lettura, speriamo ti sia risultata piacevole, che abbia contribuito alla conoscenza di un personaggio eclettico come Sofia Muscato e che ti abbia permesso di farti apprezzare il concetto di #sortebuttana: potrebbe sempre tornarti utile! Potrai seguire Sofia nella sua pagina Facebook e magari regalare una copia del suo libro che puoi acquistare anche online qui ricevendo in regalo anche un altro libro, come omaggio dell'Editore.

Alla prossima, ti aspettiamo sul nostro Magazine!

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