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Ogni mattina, appena sveglia, cerco sempre di aggiornarmi sulle ultime notizie in materia di Edilizia e nelle scorse ore mi è saltato all'occhio un articolo di Casa & Clima dedicato all'ultimo decreto attuativo del Jobs Act. Non ho potuto fare a meno di approfondire la questione e commentarla qui sulle pagine del Magazine DF: il tesserino di riconoscimento in cantiere non è più obbligatorio, in altre parole non serve più. Un colpo basso per la sicurezza dei cantieri e dei lavoratori.

Provvedimento sul tesserino di riconoscimento in cantiere

Vediamo prima di dare un'occhiata al decreto legislativo approvato dall'ultimo Consiglio dei Ministri, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183 (Jobs Act). Il responsabile del cantiere edile non sarà più obbligato a munire il proprio personale dell'apposito tesserino di riconoscimento contenente le generalità del lavoratore, una sua fotografia e l'indicazione del datore di lavoro. Chi viene scoperto a dare lavoro in nero non avrà più la sospensione dell'attività fino alla regolarizzazione dei dipendenti, ma solo un invito a mettersi in regola. Il Governo lo chiama un "provvedimento di semplificazione" ma a me sembra che stiano togliendo un buon modo per capire se chi è in cantiere è effettivamente un lavoratore dell'impresa che ha ottenuto l'appalto...

Le polemiche

Sulla rete fioccano le polemiche e c'è anche chi arriva a definirla "solo una tassa sul lavoro in nero". In effetti, sebbene il tesserino di riconoscimento in cantiere non possa garantire la sicurezza che tutti meritano e dovrebbero assicurare, non penso che questo provvedimento possa essere di aiuto. C'è infatti il forte rischio che gli imprenditori edili senz'anima e legati solo alla moneta possano sentirsi in diritto di far lavorare in nero gli operai, senza offrigli nessuna sicurezza. Tanto cosa potrebbe accadere? Nemmeno la loro attività sarebbe a rischio. Riceverebbero solo un invito a sanare l'illecito, nel caso in cui venissero scoperti. Niente maximulte, niente di niente.

Fosse per me, altro che tessera di riconoscimento nei cantieri. Sceglierei un sistema molto più rigoroso, non di certo una via per la semplificazione che favorisce sicuramente situazioni di incertezza e confusione, in un momento peraltro di grande urgenza... Ma chissà, magari è un buon modo per fare ripartire l'edilizia! Sono ironica eh, non prendermi sul serio.

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