Qualche giorno fa sono capitata per caso davanti a un cantiere e sono rimasta un po' a guardare da fuori, incuriosita dal lavoro certosino che i professionisti fanno per garantire che tutto vada nel migliore dei modi per garantire la sicurezza di una qualunque struttura. Così ho approfondito un po' per capire che tipologie di controlli si debbano fare quando si lavora sulle fondazioni e un tipo in particolare ha catturato la mia attenzione, forse per il nome: la prova cross hole, un metodo di controllo non distruttivo che si basa sulla misura della velocità di propagazione in un mezzo delle onde sonore. Ne parla l'architetto Lombardo nel suo nuovo manuale da cui possiamo trarre un caso pratico di questa verifica, nella speranza che possa esserti utile per le tue attività!

Cos'è la prova cross hole

Il metodo di indagine cross-hole (Cross-hole Sonic Logging – CSL o Sonic Logging) si basa sulla registrazione continua del tempo di transito (t) degli impulsi ultrasonici che attraversano la sezione di calcestruzzo compresa tra le sonde trasmittente e ricevente, fatte risalire con regolarità dal fondo foro all’interno dei tubi e alla stessa altezza o in funzione delle anomalie sfalsate lungo la verticale. Determinare il tempo, essendo nota la distanza costante fra le sonde, permette di ricavare la velocità.

In considerazione di ciò è possibile controllare la qualità e l’omogeneità del calcestruzzo e rilevare la presenza di eventuali vuoti, cavità o intrusioni di materiale avvenute durante il getto.

Il ricorso alla prova cross hole deve però essere previsto in fase di progetto e il palo deve essere strumentato prevedendo di solidarizzare alla gabbia di armatura un numero di tubi di piccolo diametro, in pvc o in metallo, sigillati sul fondo. Il numero di tubi è variabile in funzione del diametro del palo e del dettaglio che si vuole raggiungere. Il metodo può essere esteso anche ai diaframmi, alle paratie, ai paramenti delle dighe, ecc.

Non sto a perdermi in ulteriori dettagli tecnici anche perché non lavoro nell'edilizia e quindi lascio approfondire a te sui relativi testi dedicati ai controlli non distruttivi. Quindi bando alle ciance e passiamo al caso pratico

Caso pratico di indagine cross hole

Il caso che segue è emblematico per affermare che i difetti di esecuzione dei pali possono essere molto numerosi e solo l’esperienza dell’operatore, la buona qualità e l’efficienza dell’attrezzatura consentono di catalogare i difetti possibili e di ridurli ad un numero finito. Nonostante ciò qualora l’esito delle prove dovesse essere negativo e la ricaduta della azione correttiva sui lavori estremamente gravosa in termini non solo di capacità di prestazione e di sicurezza ma anche in termini economici, si deve prevedere di integrare l’indagine indiretta con un controllo diretto più frequentemente mediante carotaggio, con recupero dei campioni, eventualmente supportato da rilievo endoscopico in foro.

Nello specifico, come si vede dalla figura seguente, la diagrafia aveva evidenziato la perdita di segnale all’interno del foro a circa 6 m dal piano di campagna; il foro però era della lunghezza corretta, pari a quella prescritta in progetto, rilevata dall’avanzamento della sonda nel tubo.

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Diagrafia del palo oggetto di indagine (fonte: Istituto di Ricerca e Sperimentazione Sidercem S.r.l.)

In accordo con la direzione dei lavori e con la collaborazione dell’impresa si è proceduto al carotaggio del palo che, come si rileva dalla foto presente in fondo a questo articolo, per i primi 6 m dal piano di campagna è risultato essere costituito da carote di calcestruzzo mentre dopo i primi 6 m e fino a fondo foro, che è risultato della stessa profondità della lunghezza di progetto del palo, le carote di calcestruzzo sono state sostituite da sabbia, di natura basaltica. Il palo è risultato essere più corto, non più di 6 m, in contrasto con la profondità del foro e la lunghezza della gabbia di armatura e dei tubi del cross-hole che invece erano della lunghezza corretta. Escludendo il dolo, l’unica interpretazione possibile alla luce del buon senso è stata la seguente: “dovendo sospendere il getto, per una qualsiasi ragione, per evitare che durante la notte il foro franasse questo è stato ritombato con sabbia, il giorno successivo chi ha autorizzato il getto, non avendo memoria di quanto fatto in precedenza, ha eseguito il getto senza prevedere la pulizia del foro e la rimozione della sabbia”. La direzione dei lavori per trovare conferma di questa ipotesi ha ritenuto di procedere ad ulteriori due carotaggi scegliendo in maniera casuale due pali. Ottenuto positivo riscontro ha considerato “il caso del palo corto” come isolato e ha previsto il consolidamento del palo non conforme con una serie di iniezioni di cemento.

risultato-carotaggio-del-palo
Questo caso di prova cross hole è stato interamente tratto dal testo Controlli e Prove su Pali di Fondazione (un grazie agli autori!), se ti interessa approfondire l'argomento o scoprire le altre tipologie di prove non distruttive puoi dare un'occhiata al PDF di anteprima cliccando sul link. Alla prossima!

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