Uno dei miei passatempi preferiti è scrollare le board di Pinterest. Una delle mie preferite è quella relativa ai viaggi, ai luoghi più belli del mondo. Mi sono imbattuta in alcune foto del nuovo ponte sospeso sulla Baia di San Francisco che è stato innaugurato a settembre 2013.
Il nuovo Bay Bridge fa da collegamento tra la San Francisco, Oakland e le contee sulla sponda orientale della baia.

Questo ponte ha catturato la mia attenzione e ho deciso di gogoolarlo un po', così ho scoperto che:

  • è stato costruito nel 1936 ed è di sei mesi più vecchio del Golden Gate Bridge, ponte simbolo di San Francisco
  • si tratta di un'opera di ingegneria costata 6,4 miliardi di dollari
  • la campata principale è lunga 624 metri.
  • ci sono stati molti disaccordi sul progetto
  • ci hanno messo una vita a costruirlo
  • hanno riscontrato difficoltà a reperire il materiale da costruzione
  • i costi di produzione previsti sono stati superati 5 volte
  • viene attraversato da circa 280mila pendolari al giorno


Il Bay Bridge è costituito da una singola torre strutturata in quattro colonne e da un ponte sospeso: secondo il progetto il ponte in caso di terremoto potrà ondeggiare per quasi 5 metri di altezza.

Navigando qua e là - ho raccolto informazioni soprattutto sul quotidiano The Sacramento Bee che all'argomento ha dedicato moltissimi articoli - ho scoperto che a distanza di nemmeno un anno (ma in realtà già durante la realizzazione) presenta già dei problemi che interessano la qualità del materiale usato: cemento sospetto nelle fondamenta della torre, perni di ancoraggio rotti, ruggine sui cavi e per finire... saldature della carreggiata criccate. Tutti elementi che compromettono la funzione antisismica per cui è stato progettato.
Mi è sembrato tutto molto strano, per cui ho cercato di andare a fondo nella vicenda e pare proprio che sotto questa vicenda ci sia una storia di corruzione e tentativi di insabbiamento.

Il ponte è stato costruito dalla Shanghai Zhenhua Port Machinery Co. Ltd. che, nonostante le sue competenze come costruttore di gru per container, pare proprio che di ponti non se ne intendesse poi molto... anzi, non ne aveva mai costruito uno prima di allora. La prima cosa che ho pensato è stata: un'azienda non si è mai cimentata nella costruzione del ponte e si butta a capofitta in un'opera infrastrutturale come un ponte in una città enorme? Mah... qualcosa non quadra.

In effetti a qualcuno il dubbio è venuto e si svolte delle indagini. E questo qualcuno è il dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti d'America.
La commissione che è stata interpellata per valutare le competenze della società cinese ha evidenziato che sono stati commessi dei banali quanto gravi errori di messa in opera, tra cui quello di aver effettuato le saldature con personale non abbastanza qualificato e spesso sotto la pioggia.

Ho scoperto in questa occasione che saldare sotto la pioggia è un errore da principianti che spesso causa difetti. E per una società che si vantava di realizzare opere con "zero difetti" non è certo una bella pubblicità...

Il cavi della campata centrale del Bay Bridge di San Francisco - Foto di Micheal Short


In pratica che cosa è successo?
Nonostante fin dall'inizio è stato evidente che la società cinese si fosse imbarcata in una impresa molto più grande delle proprie capacità, l'ente appaltatore - Caltrans - per insabbiare questi evidenti difetti di costruzione, che cosa ha fatto?

Ma semplice! Ha riscritto le regole di costruzione per cercare di nascondere a tutti i costi degli evidenti problemi strutturali che si andavano presentando già durante la costruzione, derivanti dall'applicazione di regole differenti rispetto ai rigorosi standard costruttivi americani.
E certo, quale modo migliore di mettersi il ferro dietro la porta?

La società cinese era stata scelta, scartando quelle americane perché faceva risparmiare ben 250 milioni di dollari e prometteva tempi rapidi. Velocità e risparmio era quello che chiedeva San Francisco e non ha ottenuto né l'uno né l'altro.

Forse - e dico forse - era meglio spendere 250 milioni di dollari in più prima, che doverne spendere molti di più per cercare di rimediare ai grossi problemi strutturali del ponte. Considerato anche che - come dicevo all'inizio del post - i costi si sono quintuplicati rispetto al preventivo iniziale con cui hanno vinto l'appalto.

Quello che insegna questa storia è: velocità e risparmio sono sempre un buon binomio?
Forse no, visto che un appalto alla ditta sbagliata - che promette delle cose e poi consegna ben altro - per un'opera di queste dimensioni perseguiterà il trasporto pubblico locale per le generazioni future!

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